COMUNICATO STAMPA
LSU-LPU: per la CISL non bastano le proroghe per il 2006. Occorrono
stabilizzazioni, aumento dell’orario di lavoro e indennità, più diritti e tutele.
E’ quanto affermano Franco Marano, Francesco Garritano, Antonio Belmonte e
Romolo Cozza del Coordinamento provinciale dell’ALAI-CISL. Quella del precariato
storico calabrese – evidenziano i sindacalisti della CISL – è una triste vicenda, un
vulnus alla coscienza civile e democratica del nostro Paese che deve essere al più
presto sanata. Ma, purtroppo, il Governo attraverso il Maxiemendamento alla
Finanziaria ignora la Calabria e conferma le risorse per le stabilizzazioni dei precari
solo per alcune città della Sicilia (Catania e Messina).
A queste inaccettabili discriminazioni del Governo Nazionale – sostengono
Marano, Garritano, Belmonte e Cozza – si aggiungono poi le pesanti responsabilità del
Governo Regionale che non sta affrontando con la dovuta attenzione l’emergenza
precariato nella nostra Regione.
Ad oggi, nonostante l’importante proroga dei progetti in scadenza al 31 dicembre del
2005 a tutto il 2006, non si capisce per quale ragione si ritardi nel dare esecutività al
1° Bando della L.R.20/2003 che prevede circa 1200 stabilizzazioni, perché si
impedisce l’attuazione del 2° Bando, perché non si sottoscrive il “Disciplinare” al fine
di accrescere l’impianto complessivo dei diritti e delle tutele dei lavoratori ed anche
ottimizzarne e valorizzarne il rapporto di utilizzo. Nello stesso tempo ci preoccupano i
continui rinvii di dell’apertura urgente della discussione sul Piano Regionale per il
Lavoro in Calabria per dare risposte non solo ai precari, ma anche ai tanti giovani
disoccupati per come chiesto dal Sindacato Confederale.
Contestualmente è indispensabile, così come rilanciato in più occasioni dalla
CISL regionale – proseguono i rappresentanti del Coordinamento dell’ALAI-CISL
provinciale – avviare una riflessione seria e non demagogica sull’aumento dell’orario di
lavoro per tutti i soggetti impegnati nei progetti LSU-LPU al fine di garantire che le
miseri e indignitose indennità mensili attualmente di 482 Euro siano elevate ad
almeno 1000 euro al mese.
Per affrontare seriamente questa delicata vertenza servono – aggiungono
Marano, Garritano, Belmonte e Cozza – concertazione, impegni precisi e
determinazione della Giunta regionale che deve recuperare i suoi ritardi rispetto ad
alcuni adempimenti della Legge di stabilizzazione del precariato ed avviare al più
presto un progetto capace di aprire, così come già avvenuto con altre realtà regionali,
un confronto con il Governo Nazionale per agevolare e sostenere la ricollocazione
lavorativa dei soggetti impegnati nei progetti, per ottenere risorse aggiuntive e la
deroga per lo sblocco delle assunzioni nella legge Finanziaria.
Per queste ragioni la CISL – concludono Franco Marano, Francesco Garritano,
Antonio Belmonte e Romolo Cozza – coerentemente con la posizione della CISL
regionale e del Segretario Generale Luigi Sbarra aprirà su tutto il territorio provinciale
e regionale la discussione con i lavoratori non escludendo azioni di lotta e
mobilitazione a sostegno della vertenza e della dignità di queste persone.
Tonino Russo, Segretario Generale CISL Calabria: venerdì 29 luglio CISL a Camigliatello per iniziativa OPRA su infortuni luoghi lavoro e malattie professionali
Lamezia Terme, 28.07.2022 - «Nell’ambito delle iniziative che OPRA Calabria (Organismo Paritetico Regionale dell’Artigianato) sta portando avanti sul tema degli...
Leggi tutto