Lamezia Terme 20/02/06
COMUNICATO STAMPA
INFLUENZA AVIARIA E SOFISTICAZIONI ALIMENTARI: RASSICURARE I
CONSUMATORI CON MAGGIORI CONTROLLI E TRASPARENZA DALLA
PRODUZIONE ALLA VENDITA
Di fronte all’intensificazione degli scambi favorita dalla globalizzazione e dagli accordi commerciali serve
un impegno degli imprenditori agricoli e delle istituzioni locali (soprattutto la Regione) per introdurre
nuove regole che possano garantire la sicurezza alimentare e affrontare le emergenze sanitarie che si
moltiplicano in un mercato sempre più aperto.
Se con l’etichettatura del pollame e dei suoi derivati si è fatto un decisivo passo in avanti molto resta
ancora da fare e l’etichetta resta anonima per la carne di coniglio, per quella di maiale ed anche per i
salumi. Una situazione alla quale si potrebbe fare fronte anche con le misure previste dalla legge 204/04
che obbliga all’etichettatura di origine tutti gli alimenti.
Un traguardo da raggiungere senza attendere le emergenze sanitarie, come è accaduto con la mucca pazza
e più recentemente l’influenza dei polli per garantire, nella produzione e all’interno della filiera, maggiore
trasparenza e informazione ai consumatori.
E per ottenere tutto ciò, come ADICONSUM-CISL Calabria affermiamo che occorre coinvolgere oltre
agli esperti del settore (Ministero, Istituto Superiore della Sanità ecc…) anche la Regione Calabria
attraverso l’Assessorato alle Politiche Agricole unitamente ai rappresentanti dei consumatori,
affinché venga creata una task force capace di lavorare armonicamente, ma soprattutto con una reale
conoscenza del territorio e delle esigenze manifestate dai consumatori in maniera tale da dare all’esterno
un’informazione chiara e rassicurante che eviti casi di ingiustificato isterismo collettivo.
Bisogna inoltre rafforzare le difese. I controlli veterinari sulle carni importate vanno resi sistematici e non
a campione, ispezionando anche le carni già importate da qualche tempo. In particolare poi occorre tenere
conto dell’aumento di merce alimentare contraffatta sequestrata nella nostra regione proveniente dall’est
asiatico e dai paesi del mediterraneo. Occorre attenzionare dunque il territorio calabrese il quale, proprio
per la sua posizione geografica (e per la presenza di importanti infrastrutture come il porto di Gioa Tauro),
favorisce lo scambio dei prodotti provenienti dai mercati esteri non sempre rispondenti agli standard di
qualità nazionali.
Sul fronte interno occorrono maggiori controlli che devono raggiungere, seppur attraverso uno sforzo
significativo il quale , si ripete, deve coinvolgere Regione e Associazioni dei Consumatori, gli allevamenti
calabresi di pollame e gli operatori della grande distribuzione organizzata locali, facendo in modo che
vengano segnalati i produttori e i distributori che mettono al primo posto la qualità e la tutela dei
consumatori.
Il Segretario Regionale
Romolo Piscioneri
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