DICHIARAZIONE DI: – Mimmo Cubello Segretario Generale CISL Catanzaro
– Ernesto Lombardo Segr. Gen.le Filca-CISL Catanzaro.
Serve un’iniziativa forte per far finire lo stillicidio delle morti bianche.
L’ennesima gravissima tragedia verificatosi oggi a Lamezia Terme con la morte di un operaio,
nostro iscritto pone in modo drammatico il problema della sicurezza sul lavoro come l’emergenza
principale che al di là dei “distinquo” sulle opzioni della prevenzione e della cultura della sicurezza
deve prevedere sanzioni pesanti per il non rispetto delle norme previste dalla legislazione in
materia.
Ancora una volta sono i lavoratori e le loro famiglie a pagare un prezzo altissimo rispetto a quetsa
grande emergenza sociale degli infortuni sul lavoro e, in particolare, quelli mortali ed invalidanti
durante il 2007 si è parlato tanto di infortuni sul lavoro ma, nonostante ciò, i dati rimangono
altissimi e costanti.
Anche nella nostra regione se ne registrano ancora tanti: 14.405 nel 2006 di cui 38 mortali rispetto
al dato nazionale di 927.998 infortuni di cui 1.302 mortali. Ci sono delle precise responsabilità in
capo alle aziende, che vanno invividuate e sanzionate, ma il ripetersi di morti binche deve far
riflettere ognuno di noi, perché siamo responsabili tutti per non aver fatto di più, per non esserci
impegnati sul piano della sicurezza. I convegni, le piattaforme, gli incontri, le giornate per la
sicurezza, sono necessari, ma si deve fare davvero qualcosa di straordinario se è vero, come è vero,
che, nel terzo millennio, in una Nazione come l’Italia che si vanta di essere ai primi posti nel mondo
percultura e sviluppo si muore sul lavoro. Si muore nei cantieri e nelle fabbriche, nonostante
l’avanzamento della tecnologia, nonostante le normative, pure avanzate. Vale di più produrre senza
sosta, piuttosto che la vita umana: e sappiamo quanto costino gli infortuni sul lavoro alla società, ma
soprattutto alla famiglia del lavoratore che si vede espropriata in un attimo degli affetti più cari e
del ruolo che esprime un padre o una madre del nucleo famigliare, oltre al venir meno tante volte
dell’unica fonte di reddito. Tutto questo noi non lo dobbiamo consntire, dobbiamo impegnarci e fare
in modo che sia realiazzata maggiore sicurezza sui luoghi di lavoro e nei cantieri. Più vigilanza, più
ispettori, più sanzaioni certe, ma anche più impegno del sindacato e dei lavoratori. Occorre su
questo terreno rilanciare il ruolo dei responsabili dei lavoratori addetti alla sicurezza, il ruolo attivo
del Comitato tecnico paritetico, costruire un rapporto sinergico con gli addetti alla vililanza e alla
prevenzione; per pretendere la piena applicazione di tutte le misure per rendere più sicuri i luoghi di
lavoro e garantire maggiore tutela e prevenzione a favore dei lavoratori e nello stesso tempo dei
nostri soci.
La vita non può essre sacrificata sull’altare di negligenze, superficialità e a volte profitto.
“Mai più morti bianche, si lavora per vivere” è stato questo lo slogan che il Sindacato Unitario
Confederale della provincia di Catanzaro, il Comune di Lamezia Terme e Rai – Radio Uno, hanno
voluto dare al concerto del I° Maggio tenutosi proprio a Lamezia Terme, dove ora a distanza di
dieci giorni si deve registrare questo tragico evento.
La CISL Confederale e la Filca-Cisl provinciali di Catanzaro non accettano passivamente questo
stato di cose e rilanciano il tema della sicurezza nel territorio attraverso un confronto vero con le
controparti datoriali per una verifica degli sforzi comuni che si stanno producendo attraverso le
strutture istituzionalmente preposte e gli Enti di partenariato.
Questo del monitoraggio degli infortuni e delle malattie professionali deve diventare elemento
comune e condiviso per costruire non momenti repressivi a posteriori quando le vittime, purtroppo
sono state sacrificate, ma percorsi che costruiscano vera cultura della sicurezza sul lavoro attraverso
l’individuazione e il sostegno agli Rlst (Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza territoriale) e
degli organismi paritetici intesi come nuove strutture di assistenza per la valutazione del rischio.
Questo percorso di lavoro intendiamo percorrere per evitare altre morti e poter gridare: il motto “Si
lavora per vivere”
Catanzaro, 13 maggio 2008
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