Lamezia Terme 23 aprile 2009
Comunicato Stampa su emergenza rifiuti in Calabria
Piscioneri (Adiconsum Calabria):non è seppellendo migliaia di tonnellate di rifiuti che ci
liberiamo definitivamente del problema quando si scontano ritardi nelle scelte di prospettiva.
Al più presto politiche di sensibilizzazione per gli utenti ed investimenti concreti
Le discariche non rappresentano più l’avanguardia e l’elevato numero, circa 660, presenti in Calabria
dimostra come ogni giorno si ingigantisce questa terrificante montagna di spazzatura.
Alcune vicende specifiche, su com’è gestito il residuo dei nostri consumi, sta testimoniando come siamo
entrati in una fase emergenziale con la consapevolezza sulla necessità di intervenire con nuovi, originali e
appropriati strumenti.
In forza di quanto abbiamo potuto apprendere l’impianto di discarica, comporta enormi problemi dal punto
di vista ambientale, si esaurisce in pochi anni ed infine la sua collocazione è diventata ormai sempre più
difficile vista la crescente sindrome “ non dietro casa mia “.
Le discariche, nate per fronteggiare l’emergenza di situazioni prettamente locali, scoppiano e vanno in crisi
quando si procede ad autorizzazioni esterne al conferimento.Questa via porta verso l’esigenza di nuovi spazi
e alimenta incertezze sulla qualità dei rifiuti che vanno in discarica. Non è seppellendo migliaia di
tonnellate di rifiuti che ci liberiamo definitivamente del problema quando si scontano ritardi nelle
scelte di prospettiva.
L’utente, dopo aver pagato il servizio, sollecita scelte di messa in sicurezza dell’esistente apprezzando, anche
se deve essere incrementato, il processo di bonifica di alcune discariche senza trascurare l’opportunità di
iniziative che abbiano criteri di sostenibilità ambientale evitando di eccedere in scelte invasive che deturpano
il territorio e inficiano ambienti produttivi di pregio, vanto per la nostra Regione.
Per alcuni ambienti, anche la scelta della soluzione del problema rifiuti fondata sulla discarica controllata è
destinata a provocare emergenze inaffrontabili. E’, pertanto, diventato urgente pensare ad un sistema
integrato di smaltimento mediante impianti diversificati per il recupero ed il riciclaggio delle materie utili.
Il primo passo è quello di sensibilizzare gli utenti verso la selezione dei rifiuti facendogli comprendere
l’importanza di come gli scarti dell’alimentazione, gli imballaggi, il vetro, la carta, i metalli, la plastica ecc..
possono essere recuperati e riutilizzate varie volte, avendo ben chiaro che i diversi materiali necessitano ed
esigono ognuno un trattamento diverso.
Ciò presuppone che le strutture di servizio abbiano gli strumenti e le competenze per lavorare e destinare la
risulta all’utilizzo finale. Occorre investire, concretamente, per ricavarne un prodotto commercialmente
valido nella consapevolezza che non tutte le materie riciclabili sono uguali.
L’intera questione dei rifiuti coinvolge tutti e dovremmo essere tutti più accorti a cosa buttiamo e come
.Una buona educazione al riciclaggio aiuta a mantenere stretti i rapporti tra gestione dei servizi e utenza
poiché il comportamento della gente diventa tutt’uno col servizio stesso a condizione che il risultato della
differenziata non finisce in discarica.
Le istituzioni devono ricercare gli strumenti tecnologici adeguati e fare ricorso a scelte che contengono i
progressi fatti applicandone l’uso con una certa celerità per evitare derive che possono pregiudicare la salute
pubblica e mettere, com’è già accaduto in qualche Regione, in ginocchio il nostro territorio e la nostra gente.
Il Segretario Generale
Romolo Piscioneri