COMUNICATO STAMPA
La diffusa e generale condizione di criticità nel garantire il diritto alla salute dei calabresi, le ultime
tragiche vicende di malasanità con la morte di due giovani donne, l’impostazione che a livello
nazionale sembra prediligere il mantenimento e l’ulteriore efficientamento dei servizi sanitari del
Nord Italia, impongono una reazione immediata e decisa.
I segretari generali di CGIL, CISL e UIL, Angelo Sposato, Tonino Russo e Santo Biondo, si sono
incontrati oggi presso la sede della USR Cisl Calabria a Lamezia Terme ed hanno concordato – per
Venerdì 02 agosto con inizio alle ore 10.00 – una mobilitazione presso tutte le Prefetture della
Calabria con presidi unitari motivati dall’emergenza sanitaria in corso e dalla necessità di
denunciare le condizioni di criticità che si registrano in tutte le strutture ospedaliere regionali.
CGIL CISL UIL Calabria chiedono attraverso le Prefetture un confronto al Governo; l’incontro – da
tenersi anche in Calabria – sarà sollecitato attraverso la consegna ai Prefetti di un documento
unitario predisposto e condiviso dalle Confederazioni, dalle categorie del lavoro pubblico e dei
pensionati.
Le categorie unitarie del pubblico impiego di CGIL, CISL e UIL proclameranno lo stato di agitazione.
Le sigle sindacali sottolineano come l’emergenza attuale costituisca l’ulteriore aggravarsi di un
percorso che ha determinato un vero e proprio smantellamento dei servizi sanitari regionali; con la
legge Finanziaria del 2010 fu infatti imposto, per la prima volta, un vincolo alla spesa per il
personale sanitario ed ogni regione avrebbe potuto investire al massimo la stessa somma del 2004
ridotta dell’1,4%.
Nel 2018, rispetto al 2004, al Nord i costi per assumere nuovi dipendenti negli ospedali sono
lievitati di oltre il 23% registrando a livello nazionale, come rilevato dalla Corte dei Conti, un
aumento della spesa per il personale pari a 5,5 miliardi in 14 anni; un aumento determinato
proprio dalle assunzioni effettuate nel Nord Italia.
Dati che rivelano quanto e come per la nostra regione oltre al danno si consumi una vera e propria
beffa sulla pelle dei calabresi, con l’art. 11 del D.L. Sanita Calabria, sono state infatti sbloccate le
assunzioni ma – allo stesso tempo e con una incomprensibile logica discriminatoria stante
l’aumento della spesa registrata al Nord – è stato fissato un rigido vincolo per il costo del personale
che non deve superare quello del 2018.
Si tratta di una ulteriore grave ingiustizia, CGIL, CISL e UIL della Calabria si mobilitano dunque per
rivendicare la pari dignità della regione nel contesto nazionale, chiedere con forza l’investimento
di risorse che consentano la piena e sicura operatività delle strutture sanitarie calabresi.
Lamezia Terme, 17/07/2019
Russo, Cisl Calabria: buona notizia il finanziamento del Renato Dulbecco Institute
Lamezia Terme, 20.07.2022 - «È una buona notizia – scrive in una nota Tonino Russo, Segretario generale della Cisl calabrese...
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